Una mattinata avvincente: il teatro in inglese

Due genitori, rappresentanti delle classi terze e quarte della nostra scuola primaria, condividono l’esperienza che i bambini hanno vissuto  la mattina del 5 aprile.

Insieme ad altri rappresentanti abbiamo assistito al laboratorio teatrale in inglese che l’ACLE (Associazione culturale linguistica educational) ha tenuto all’interno dell’aula di terza A.

L’esperienza teatrale vissuta in classe piuttosto che come spettatore a teatro è stata una scelta avvincente.

La tutor, una ragazza di 23 anni di Birmingham (Inghilterra), ha intrattenuto i bambini di terza elementare con un entusiasmo che riusciva ad arrivare anche a noi spettatori. Le sue doti comunicative, di recitazione e canore sono state da noi subito percepite e tanto più dai bambini, stimolando la loro attenzione e la loro partecipazione attiva per un’ora e mezza.

Durante questo tempo i bambini sono stati coinvolti in differenti attività di gioco,di canto,di movimento e di disegno. Tutto ciò in inglese.

Il lessico utilizzato dalla tutor era in linea con quanto acquisito fino a quel momento dai nostri bambini in quanto concordato con le insegnanti di inglese; ciò ha permesso una familiarità con le parole utilizzate per relazionarsi.

Indovinare i nomi degli animali, le parti del corpo piuttosto che i nomi dell’abbigliamento ha fatto divertire molto i nostri figli. Dichiarare il proprio nome recitando, con una modalità diversa dal solito, è stata un’esperienza per loro piacevole .

I bambini hanno quindi interagito con la tutor in inglese, ascoltando, mimando, cantando, colorando, divertendosi con una sintonia invidiabile.

I nostri figli hanno vissuto l’esperienza della lingua inglese utilizzando tutti i propri sensi , il proprio corpo ma anche la propria emotività.

Abbiamo visto nei loro visi un entusiasmo generato da un’esperienza multisensoriale. Osservandoli in azione anche noi mamme ci siamo divertite e sentite coinvolte.

Il metodo utilizzato dall’ACLE è simile all’approccio che le insegnanti hanno già sperimentato con i nostri bambini.

Come abbiamo letto sul sito dell’ACLE, l’impianto teorico su cui si basano le loro attività innovative si riassumono in un acronimo R.E.A.L. (Rational Emotional Affective Learning): “l’approccio umanistico affettivo ha il grande vantaggio di motivare la volontà di apprendere e fissare l’esperienza nella memoria a lungo termine, stimolando la sinergia tra discente e docente”.

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