Non smetteremo di esplorare

LE CLASSI RACCONTANO MEDIE-ELEMENTARI

 

“Non smetteremo di esplorare”

La formazione docenti al tempo del Covid-19

Il 25 marzo molti docenti della nostra scuola media hanno partecipato da remoto all’incontro di formazione La didattica a distanza per la scuola media”, organizzato dall’Associazione culturale Il rischio educativo e tenuto dal prof. Luca Botturi, docente in Media in educazione presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana a Locarno, insieme a Eugenio Bonetti, dirigente scolastico presso la Fondazione San Benedetto di Lugano.

L’incontro è stato proposto come momento di riflessione sulla didattica a distanza in questa situazione così eccezionale e di emergenza.

La prima evidenza è che non esiste una “formula magica” per la didattica a distanza: tutto è nuovo e chiede di rivedere il nostro modo di fare scuola.

Un punto di partenza è il confronto con altre realtà scolastiche, per mettere in comune i tentativi e le buone pratiche, che devono essere sempre accompagnate dalla realistica consapevolezza che non si può riprodurre a distanza la dinamica dell’aula, che vive del rapporto immediato e diretto tra docente e studenti.

La parola d’ordine deve essere perciò innanzitutto “creatività” nel proporre i contenuti agli studenti e nel ripensare i momenti di lavoro personale e condiviso in videoconferenza.

Diventa importante anche riflettere su cosa sia realmente essenziale insegnare.

Tanti i possibili esempi: proporre solo alcuni complementi dell’analisi logica non toglie nulla all’educazione al ragionamento sulla struttura sintattica di una frase; oppure tralasciare lo studio di una figura in materia di geometria solida non limita la capacità di comprensione generale della materia.

Questo approccio aiuta molto ad essere liberi “dall’ansia del programma e dall’ansia di certificare”, perché il focus diventa l’andamento del lavoro degli alunni e del lavoro coi docenti.

In questa frangente è infine molto evidente la rilevanza dei genitori, che assumono un ruolo più diretto: oltre ad un prezioso “supporto tecnico” nel supportare i ragazzi all’uso degli strumenti tecnologici, il dato più positivo che emerge è la responsabilità di essere oggi intermediari tra la scuola e i propri figli, contribuendo così all’incremento della responsabilità e dell’autonomia dell’alunno.

Prof.ssa Silvia Porcellini