“UNA PALESTRA ANCHE A CASA!”

LE CLASSI RACCONTANO – MEDIE

Educazione fisica, una tra le materie preferite dai nostri alunni!

Come dunque non far perdere ai nostri ragazzi la loro passione?

Avevamo impostato il programma didattico per arrivare, a questo punto dell’anno, a svolgere le attività di atletica leggera e la preparazione ai tornei sportivi, cioè le esercitazioni sul salto in lungo, salto in alto, lancio del vortex, 80 metri ostacoli, 600 metri, e preparando le squadre di pallavolo, baseball, calcio.

Ma tutto questo non era più possibile: non c’era più una palestra praticabile, un campo di atletica o da calcio in cui esercitarsi!

L’unica possibilità di movimento diventava la propria casa, le proprie camere da letto, spesso con fratelli e sorelle.

Da qui la sfida per noi insegnanti di educazione fisica: cosa vogliamo comunicare ai nostri alunni in questa nuova situazione?

Decidiamo così di fare tre video tutorial: un video generale per tutti (proponendo un lavoro sulla giocoleria), un video dedicato alle classi prime (sul tema della coordinazione generale) ed uno per le classi terze (sulla forza).

Preparando la lezione avevi però di fronte un telefonino o un IPad, ma nessun volto dei tuoi alunni, nessuna domanda di chiarimento e soprattutto, aspetto fondamentale, non avevi più la possibilità di correggerli: un cambiamento veramente radicale!

Ciò che ci ha aiutato di più nella preparazione dei video è stato avere in mente i nostri alunni, magari qualcuno in particolare, con le loro difficoltà, le loro esuberanze o la loro goffaggine.

La cosa interessante è che questa circostanza, anche nella realizzazione dei tutorial di pochi minuti, ci ha costretto a mettere a fuoco i punti essenziali da comunicare: l’esecuzione doveva essere corretta e precisa, nel vedere il video i ragazzi dovevano comprendere chiaramente quali movimenti riprodurre.

Sicuramente non è stato semplice, le riprese sono state tante perché l’attenzione principale era rivolta più alle immagini da mostrare che alle parole da dire.

È stata ed è una bella sfida e soprattutto, come si dice in queste occasioni, abbiamo dovuto proprio metterci la faccia!

Prof. Stefano Guazzarri