Concorso fotografico: Cogne 2015

Le classi della seconda media della Bachelet hanno aderito a un concorso fotografico, proposto dai professori di Arte, Cogne 2015: una gara in cui gli alunni partecipanti dovevano scegliere la loro foto più bella, scattata nella gita svolta a settembre a Cogne.

(A. Pedretti)

(A. Pedretti)

Il 4 dicembre tutti gli alunni delle seconde si sono riuniti in Auditorium per partecipare alla premiazione. In un primo momento vengono proiettate tutte le foto dei partecipanti ai compagni delle altre classi. Poi si passa alla premiazione.

Le foto premiate, in base a parametri indicati dagli insegnanti (soggetto ben definito, messa a fuoco …), sono le più significative e descrittive dell’uscita didattica. Il momento è esaltante ed emozionante e anche coloro che non hanno inviato la loro foto, si sono stupiti della bellezza di quelle selezionate. Così racconta Lisa Marie:

“L’ansia nell’Auditorium era fortissima, le chiacchiere continuavano a farsi sentire: La Preside Mirabelli entrò nell’aula con la prof. Gafforelli, mentre il prof. Bellina installava le immagini sul proiettore. Il prof. Bellina appena finito il lavoro tecnico, alzò la testa e calò il silenzio, fece osservare le foto e alla fine, quando stavano per essere dichiarati i vincitori, entrò il Rettore e la Vice-Rettore. Il silenzio si ruppe e iniziarono i bisbigli, il prof. Bellina si schiarì la voce e dichiarò i tre vincitori: 1° posto, A. Pedretti, 2° F. Beccaria, 3° T. Sciascia. Ci fu un coro di evviva, una specie di “party” si potrebbe dire. Quando venne il momento di andare, gli alunni si alzarono tristi, per la materia che li aspettava dopo in aula, o per una verifica che li attendeva impaziente. Resta però un evento che non si dimenticherà mai e che rimarrà sempre impresso nel loro cervello intelligente e sempre all’opera” .

(F. Beccaria)

(F. Beccaria)

Giulia conclude: “ Ad ogni vincitore è stata consegnata la stampa della propria foto in formato grande. Ricordo anche che ogni foto proiettata veniva commentata e sono state dette le motivazioni della vittoria”

(Al testo della News, oltre a Lisa Marie B. e Giulia S., hanno contribuito Daniele D., Leonardo R., Natalia M., Elena B.)

(T. Sciascia)

(T. Sciascia)

Di seguito il tema di un ragazzo che ha partecipato all’uscita a Cogne:

Alessandro La Macchia – Classe 2^B V. Bachelet                                                  08/10/2015

TEMA DI ITALIANO

“Uscita didattica a Cogne: racconta il momento che è stato per te più bello e significativo.”

 

Era una mattina nuvolosa. C’era una leggera brezza frizzantina proveniente dal Gran Paradiso, che si avvistava a malapena dall’hotel, perché coperto dalla nebbia mattutina.

Erano le nove, quando io e il resto della classe iniziammo ad incamminarci nella valle delimitata da altissime montagne ricoperte da infiniti boschi, dal colore verde scuro.

Poco dopo la partenza prendemmo un sentiero in salita, molto accidentato e, soprattutto, faticoso, che ci doveva condurre al punto di ritrovo con le altre classi, sotto il Gran Paradiso.

Lungo il percorso, osservai la natura circostante: mi dava la sensazione che cercasse di intrappolarmi all’interno di essa!

Dopo un’ora, tutte le classi si riunirono davanti a un rifugio e, a quel punto, il Prof. Bellina ci propose le quattro diverse attività che avremmo potuto svolgere: l’analisi dell’acqua del torrente con la Prof.ssa Ferrarini, il laboratorio poetico con la Prof.ssa Bonetti, il laboratorio artistico con il Prof. Bellina e, infine, trekking con il Prof. Bonfanti e il Prof. Pozzoli per raggiungere la cascata di Lillaz.

Allora, decisi di fare trekking , anche se la sera prima non ero stato particolarmente bene.

Poco dopo ci incamminammo verso i piedi della montagna, che si presentava imponente e particolarmente oscura per via del tempo.

Col passare delle ore, camminando lungo un sentiero abbastanza accidentato e con un bel

po’ di dislivello, iniziò a presentarsi la stanchezza. Infatti, senza che me ne accorgessi stavo rallentando, desiderando più di ogni cosa fermarmi a riposare, anche solo un momento. Però questo non era possibile, infatti dovetti continuare a camminare e cercavo di distrarmi dalla fatica e dal dolore, osservando la natura.

Dopo molto tempo, io e gli altri ragazzi, raggiungemmo la cascata, e finalmente mi sedetti sul primo appoggio che trovai, senza fare caso al magnifico panorama che mi circondava. Era un panorama veramente fantastico; eravamo oltre i duemila metri di altitudine e da quel promontorio si vedeva chiaramente tutta la valle, che era circondata da gigantesche montagne, tra cui il Gran Paradiso, che era ricoperto dalla neve caduta la sera precedente.

Rimasi incantato da quel fantastico panorama per diversi minuti, fino a quando il Prof. Bonfanti non prese la nostra attenzione, avvisandoci che era il momento di scendere a valle. Allora, tristemente noi tutti iniziammo la lunga e faticosa discesa.

(M. Marchesi)

(M. Marchesi)

(A. Di Lorenzo)

(A. Di Lorenzo)