Da “scuola-famiglia” a “famiglia-famiglia”

FAMIGLIE IN AZIONE.

Sono ormai passate molte settimane dalla chiusura della scuola: un tempo che ci ha visti, pur dolorosamente strappati dall’ordinario quotidiano, ugualmente protagonisti. Ricordo bene il primo giorno di scuola a settembre 2019 quando centinaia di bambini e genitori sono stati invitati ad un cammino di scoperta sulle tracce di Eliot “Non smetteremo mai di esplorare”; ma chi avrebbe mai immaginato che un pezzo di questa strada di scoperta l’avremmo fatta ciascuno dentro alle quattro mura di casa, distanti uno dall’altro? Certamente non avrei pensato che le restrizioni di questa emergenza sanitaria mi permettessero di stringere i rapporti anche fra noi famiglie.

Tutto è nato per rispondere al desiderio dei miei figli di vedersi coi loro amici, senza poter prevedere cosa sarebbe nato da quei primissimi incontri su zoom. Vedersi in video per la prima volta coi ragazzi di 5C è stato commovente e ha sostenuto quel “bisogno di rapporto” di cui siamo fatti. Scorgere i bambini nei monitor così desiderosi di chiedersi “come stai?”  o condividere il nome del proprio gatto è stato impressionante e nella sua semplicità, la prima conferma che la strada, seppur virtuale, era buona. Da lì, con l’amica che con grande dedizione fa la rappresentante di classe con me, è nata l’idea di prendere iniziativa fra noi famiglie, per farci compagnia. Tantissimi si sono messi in gioco a partire da una coppia di genitori che, proprietaria di una palestra obbligata a sospendere l’attività, ha dedicato il proprio tempo ai nostri figli proponendo degli esercizi on-line settimanali. Quanto mi sono divertita nel vedere le mamme arrancare, al fianco dei loro figli agilissimi e freschi come rose, nel fare flessioni! A seguire gli straordinari appuntamenti di cucina, uno più bello dell’altro. La settimana scorsa mio figlio più grande ha cucinato una cena a base di piadine per noi e ad un certo punto, fiero della sua autonomia e degli insegnamenti ricevuti dalla sua classe, mi ha detto “Mamma, ma come fai tu, a stare sempre in piedi quando ci servi a cena?”. Mi ha colpito la sua consapevolezza (uno di quei misteriosi momenti in cui guardi a tuo figlio come se fosse diventato grande, all’improvviso) perché in tante occasioni cerchiamo di far capire ai nostri figli il valore del sacrificio, ma in quel momento quell’esperienza era diventata propriamente sua. Mi sono tornate agli occhi le immagini di tutti i nostri ragazzi che impastavano ciascuno sul tavolo della propria cucina ma insieme; quell’occasione non è stata solo il riempitivo di un tempo difficile da sopportare, ma una proposta alla crescita di Pietro. E quando un papà ha organizzato le olimpiadi in casa, con l’ospite d’onore il Maestro Andrea? Da quanto tempo non giocavamo insieme ai nostri figli così? Assurdo, a pensarci bene.

Altra occasione preziosa è stato rispondere all’emergenza in chat di una mamma di 3B, che non riusciva ad aprire un link; alzo il telefono per offrire un suggerimento tecnico e da lì nasce un’amicizia. Da un link alla condivisione del bisogno di compagnia … tutte le sere ci sosteniamo per raccontarci cosa è accaduto di bello – e incasinato! – nella nostra giornata. In 3B avevamo anche in sospeso un appuntamento con un’altra mamma che ci avrebbe potuto introdurre alla conoscenza delle stelle in aula, ma ecco che giunge misteriosamente da un bambino l’iniziativa di riproporre la lezione su zoom. La maestra Paola e la mamma interessata accolgono l’invito e organizziamo un appuntamento con tutte le famiglie, la sera della “superluna più vicina del 2020”. Che commozione vedere i volti dei nostri bambini cercare le stelle e osservare la bellezza. Tutti alla ricerca di quella Bellezza di cui abbiamo tutti veramente bisogno in questi giorni. Tornano alla memoria anche le sfide simpaticissime dei bambini lanciate in chat: chi gareggia con la possibilità di mantenere in equilibrio un bastone con un dito soltanto, chi riesce a fare 102 palleggi con una racchetta, chi fa volare un palloncino con il bicarbonato simulando un esercizio di scienze. È nato anche il desiderio di condividere titoli di libri, ricette di cucina e bei film da suggerire … il tutto con gratuità.

Uno dei motivi che ci ha spinto a scegliere la nostra scuola è stata la possibilità di poter intraprendere un cammino con chi possa educare i figli con noi. Il dialogo e il rapporto fra “scuola-famiglia” è un tema che in questo ultimo periodo mi ha sfidato moltissimo e che continua ad interrogarmi. Sto riscoprendo che davvero non siamo da soli di fronte alle fatiche dei nostri bambini, sul fronte didattico ma anche umano.

Mi sono chiesta più di una volta se fra di noi stessimo facendo “animazione” proponendo un riempitivo, ma quello che sta accadendo mi testimonia soprattutto che produrre attività non colma il vuoto; ciò che genera è mettersi in gioco e a servizio con gratuità. Ecco perché, in coda al noto “rapporto scuola – famiglia”, potremmo forse aggiungere anche “famiglia- famiglia”, frutto dello stesso valore educativo che porta e sostiene la nostra scuola.

Elena Vidale