DIDATTICA A DISTANZA

Mai avremmo pensato, docenti e insegnanti, che l’insegnamento e l’apprendimento sarebbero stati così potentemente stravolti nel breve volgere di qualche giorno. Eppure, così è stato. E dopo la concitazione dei primi tempi, tutti abbiamo preso confidenza con strumenti nuovi. Una dei protagonisti di questa trasformazione è certamente la prof.ssa Cristina Botta, docente di matematica alle medie, che in collaborazione con i tecnici di 4edu ha organizzato e gestito gli aspetti tecnologici della didattica a distanza.

La prof.ssa Botta ha la formazione e le competenze per affrontare questo impegno, dal momento che è laureata in Matematica con indirizzo applicativo nell’informatica. Nella nostra scuola si occupa dell’area digitale da diversi anni e a lei abbiamo rivolto alcune domande.

Ci puoi spiegare come siete arrivati a decidere di avviare queste nuove modalità?

Siamo partiti dall’esistente e, supportati dai tecnici, abbiamo individuato le modalità che meglio si adattano alla nostra realtà e alle esigenze delle due scuole. Già dai primi giorni, ad esempio, abbiamo preso in considerazione quale piattaforma ci potesse dare la possibilità di stabilire velocemente un contatto tra di noi e con le classi, nonostante le notizie fossero contraddittorie e non si pensasse ancora ad un periodo di chiusura così protratto nel tempo come poi è stato. Abbiamo poi lavorato testando prodotti e applicazioni che rispondessero alle richieste che nascevano dai docenti nei collegi e nelle riunioni di materia: come trasmettere al meglio i contenuti a seconda dell’età degli alunni? Come realizzare video-lezioni? Come assegnare e restituire i compiti in modo efficace? …

Il lavoro è stato intenso, ricorsivo e su più livelli per arrivare a un set di programmi e applicazioni da proporre a tutti i docenti attraverso corsi di aggiornamento esterni e interni realizzati tramite sessioni webinar e video tutorial.

Con chi hai collaborato in questa fase?

Il lavoro è stato portato avanti con il prezioso aiuto del dott. Lodi referente della parte tecnica, dell’azienda 4edu che da sempre ci supporta sul digitale, dei colleghi del gruppo digitale, in particolare la maestra Sara Pedretti braccio destro sulla primaria, e dei tanti altri colleghi che ho coinvolto in discussioni, prove e simulazioni. Il tutto sempre in dialogo con il gruppo dirigente.

Quali difficoltà avete riscontrato?

La difficoltà maggiore è stata tener conto delle tante esigenze diverse cercando però di non perdere di vista l’obiettivo del nostro fare scuola e di tracciare quindi delle linee guida condivise, arrivando anche a dettagliare standard di classificazione di cartelle e documenti.

Come hanno reagito docenti, alunni e famiglie e come stanno collaborando?

Tutti i docenti si sono sentiti chiamati in prima persona in questa nuova sfida che stiamo vivendo. La situazione ha richiesto un surplus di lavoro e impegno a tutti, e tanta collaborazione.  Solo per fare un esempio della rapidità di decisioni e tempi di reazione, riassumo i passi che hanno portato all’introduzione della piattaforma Microsoft Teams: tra il 25 e il 29 febbraio abbiamo preso in esame le diverse piattaforme, abbiamo scelto Teams, predisposto classi prova, test con un gruppo di docenti. Nella prima settimana di marzo abbiamo installato la piattaforma per tutti i docenti e creato le utenze personali per gli alunni e le classi virtuali. Il 9 marzo gli insegnanti hanno seguito un corso di aggiornamento e dal 10 sono partite le video-lezioni con le medie.

Per quanto riguarda gli alunni, anche loro hanno reagito molto bene alle nuove modalità di didattica a distanza. Ovviamente le prime settimane sono state necessarie per impratichirsi all’uso dei vari strumenti e per arrivare ad essere quanto più possibili autonomi considerando anche le diverse età dei nostri alunni: 6-14 anni. Anche la risposta dei genitori è stata nel complesso positiva e di collaborazione.

Cosa si potrà trattenere per il futuro dalle novità tecnologiche introdotte?

Di fianco ad applicazioni molto utili che già stavamo utilizzando in classe e che sicuramente continueremo ad usare, conserverei Teams come strumento per condividere documenti e organizzare riunioni molto efficaci specie per piccoli gruppi, grazie anche alla possibilità di condividere lo schermo e di lavorare sugli stessi files. Inoltre, nella didattica la tecnologia si sta rivelando molto utile in alcune metodologie quali la didattica rovesciata (flipped classroom) dove l’introduzione di un contenuto tramite video-lezione lancia poi la ripresa a lezione (ora a distanza, un domani in classe).

Infine, strumenti quali chat private con gli alunni, dove poter condividere materiale e commenti, si stanno rivelando molto utili in ottica di personalizzazione della didattica: un domani potrebbero affiancarsi al dialogo che avviene normalmente in classe.

Come insegnante cosa guadagni da questa esperienza e cosa ti manca della didattica tradizionale?

Il guadagno più immediato che mi porto a casa è sicuramente il grande salto a livello di tecnologie che mi permetterà di migliorare nella differenziazione di proposte e nell’efficienza del mio lavoro.

Più a lungo termine vedo invece le positive ricadute della riflessione sugli essenziali della disciplina su cui stiamo lavorando insieme ai colleghi di entrambe le scuole.

Quello che mi manca è la scuola “fisica” intesa come punto di incontro e di relazioni, fatta di sguardi, sorrisi, posture, …

Intervista alla professoressa Botta raccolta dalla prof.ssa Maria Ferretti