Fantascienza: genere dell’assurdo o del possibile?

a cura del prof. Andrea Pozzoli

Nel racconto intitolato Assurdità del 1954, Fredric Brown immagina che il sig. Weatherwax scopra che suo figlio legge racconti di fantascienza e se ne risenta con la propria moglie perché tale genere letterario annebbia la mente con sciocchezze impossibili. Peccato che la conclusione ci mostri il sig. Weatherwax scendere dal duecentesimo piano del suo condominio usando un pozzo antigravità, salire su un taxi atomico guidato da un autista robot e ascoltare al notiziario telepatico le notizie del giorno.

Se il racconto prende avvio dal diffuso giudizio negativo nei confronti del genere fantascientifico, la trama ne afferma – con evidente riferimento al titolo – la clamorosa e paradossale assurdità. Infatti, molto di ciò che oggi si studia nei libri di storia un tempo fu immaginato dalla fantascienza, venendo considerato impossibile e assurdo.

È a partire da questa provocazione che i ragazzi di 3^D, in chiusura dell’anno scolastico, si sono avvicinati alla fantascienza, scoprendo come non sia tanto importante che ciò che viene narrato sia realistico, quanto che la storia sia coerente in se stessa, originale e – perché no? – anche spiazzante. 

Con questo spirito, gli studenti di 3^D propongono qui alcuni racconti da loro scritti a più mani. 

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