LA STIMOLANTE SFIDA DI INSEGNARE ALL’AURORA BACHELET

Nell’ultimo numero del mensile Metropolis, (N.9 – novembre 2022) è stata pubblicata un’interessante intervista ad alcune maestre e professoresse dell’Istituto.

Il filo conduttore che emerge è l’entusiasmo del metodo di insegnamento che è accoglienza e apprendimento continuo, appartenenza e attenzione all’unicità dell’altro. Questo le ha spinte a scegliere di “restare” o di “ritornare” .

Intervista tutta da leggere!

NICOLETTA BARZAGHI – Secondaria I° grado

Lavorare alla Bachelet mi ha sempre aiutato a fare dei passi guadagnando di più me stessa, poiché nelle varie situazioni io mi ritrovo al contempo soggetto e oggetto del progetto educativo.

Ad esempio, quello che viviamo con gli alunni, i loro genitori e tra colleghi non è sempre di immediato intendimento, ma di certo non mi lascia mai immobile.  Un alunno brillante ti sfida a nuovi orizzonti, uno in difficoltà ti chiede di mostrargli la chiave di ingresso per la tua disciplina. Ogni ragazzo chiede di essere visto: l’umano non si pianifica, eccede sempre. Una modalità di lavoro così, non viene da sé, c’è bisogno di essere disponibili a imparare continuamente, nel confronto, una cosciente accoglienza del proprio e altrui umano. È una lezione continua, che rende il lavoro esigente, ma appagante.

MARIA CHIARA SPEDALE – Primaria

Alla fine dello scorso anno scolastico mi sono molto concentrata sulla possibilità di scegliere se accettare, dopo 22 anni, il tanto atteso ruolo nella scuola Statale.

Alla fine ho deciso di rimanere nel luogo che in assoluto incarna di più il mio voler continuare a diventare una professionista dell’insegnamento. La principale ragione del restare è che la nostra scuola è un luogo stimolante, formativo a 360°, fatto di persone attente le une alle altre, che si arricchiscono reciprocamente vivendo ogni giorno esperienze significative insieme. Il valore aggiunto nel nostro contesto è proprio quell’attenzione particolare all’altro, alla sua interezza e unicità, è quel senso di appartenenza, che sperimento anche io in prima persona da cinque anni a questa parte.

ELISA BONATI – Secondaria I° grado

Ho rifiutato il ruolo nello stato per due volte. L’ho fatto perché fin dal colloquio iniziale più di dieci anni fa mi sono sentita stimata, apprezzata e valorizzata (nonostante la mia totale inesperienza nell’insegnamento)..e ancora tuttora mi sento guardata con attenzione e sostenuta nell’affrontare le mie vicende personali. Ho scelto di restare perché in questo percorso educativo sono io la prima a guadagnarci, a crescere, ad essere educata ogni giorno. Mi piace stare alla Bachelet perché qui ho imparato a chiedermi sempre le ragioni, lo scopo e il senso di tutto quello che faccio. Qui incontro ogni giorno colleghi “con più esperienza” che con grande professionalità si mettono in gioco sempre e insieme lavoriamo per il bene di ogni singolo alunno.

MARIA RODELLA – Primaria

Ho insegnato all’Aurora per 11 anni, accumulando una ricca esperienza, che ho portato con me quando due anni fa sono entrata nello Stato. Sono stata contenta di andare, volendo mettere a frutto quello che avevo imparato e mi sono trovata bene coi nuovi colleghi. L’anno scorso ho avuto modo di tornare all’Aurora per partecipare alle riunioni per i genitori dei bambini delle future prime elementari, all’open-day e alla festa dell’istituto. In queste occasioni sono stata investita da una bellezza resa evidente dal racconto delle insegnanti e da come avevano organizzato gli eventi. Ho riscoperto il modo di insegnare e l’ambiente che desideravo per me ed è nato il desiderio di tornare a lavorare lì, per contribuire alla costruzione della scuola. Quando c’è stata la possibilità, l’ho colta al volo e mi sento di essere tornata a casa!

Angelo Frigerio – Metropolis