Siamo tutti dei PINOCCHIO!

La passione nata dalla lettura da parte delle maestre delle “Avventure di Pinocchio” ha guidato il lavoro coi ragazzi nella direzione di una ripresa personale prima riassumendo i capitoli e l’intero racconto, poi confrontandosi col testo e sviluppando le proprie considerazioni in un tema, che ha generato riflessioni interessanti e molto acute.

La lettura tiene tutti col fiato sospeso, regala momenti di ilarità, altri di disappunto, per questo cocciuto e irriverente “pezzo di legno” che non impara mai la lezione, altri ancora di speranza, perché non c’è caduta da cui Pinocchio non si rialzi, grazie alla compagnia fedele e gratuita di chi gli vuole bene.

Pinocchio è simpatico, un po’ dispettoso … Fa il monello ma non lo è, la sua bontà spesso si fa compromettere dagli incontri che fa, come con il Gatto e la Volpe. Geppetto, che è il padre di Pinocchio, anche se Pinocchio è irrispettoso, gli vuole un bene dell’anima. Geppetto è sempre positivo, accogliente e allegro, nonostante tutto. A mio parere se esistesse una persona così veramente, sarebbe la persona più bella del mondo! “

“Pinocchio è un ragazzo di legno, è un monello dal cuore buono, si fa tentare da molte cose e dopo tanti insegnamenti impara la lezione di vita. Pinocchio è simpatico, curioso, cocciuto e pieno di energie, insomma un po’ come la mia classe… Alla fine Pinocchio diventa un vero bambino perché è seguito da chi gli vuole bene.”

L’avventura del celebre burattino non è altro che la storia del Pinocchio che c’è in ciascuno di noi e del desiderio che ci accomuna di ritornare a casa, tra le braccia del padre e sotto le cure amorevoli di una mamma che mai dispera. 

“ Dalla prima elementare fino alla terza ero molto simile a Pinocchio: volevo fare certe cose di testa mia, pensavo la maggior parte delle volte a me stessa e non volevo saperne tanto degli altri … dopo aver perso tanti amici ed essermi cacciata parecchie volte nei guai, ho finalmente cambiato strada e ho decisamente fatto la cosa giusta… Ora mi sento più apprezzata per quello che sono … Mi sento una bambina vera quando qualcuno mi chiede di aiutarlo in una situazione dove io ci sono già passata; quando lo faccio mi sento felice perché mi piace aiutare le persone” ..

È una storia che incomincia con Geppetto, il falegname generoso e dal cuore d’oro, che con le sue mani “si fabbrica” un figlio, “Ho pensato di fabbricarmi da me un bel burattino di legno: ma un burattino meraviglioso! “. Il figlio però si ribella subito, scappa di casa e muore. Solo grazie all’intervento della dolce fata dai capelli turchini, riesce a diventare veramente figlio del suo babbo.

Carlo Collodi scrive il libro di Pinocchio pensando alla sua infanzia immedesimandosi nel burattino, ogni tanto tentato dal male e a volte sulla strada del bene. Tutti noi siamo dei Pinocchi che ne combinano di tutti colori perché nessuno è perfetto e nessuno lo diventerà mai, ma la figura di Pinocchio ha acceso come una scintilla di speranza nel mio cuore perché è come se dicesse a tutti che c’è sempre una seconda occasione per diventare dei bravi bambini e anche dei bravi adulti” .

Questo burattino discolo e irrispettoso è continuamente in bilico fra la voglia di divertirsi, pensando solo a se stesso, e il desiderio di diventare un “ragazzo per bene”. Un po’ pezzo di legno, un po’ bambino vero, Pinocchio si caccia continuamente nei guai e continua a disobbedire agli adulti che gli vogliono bene. Poi si pente e vorrebbe cambiare, ma incappa in una nuova bugia. Come non sentirsi descritti nella propria condizione umana e come non sperare di avere come lui un “porto sicuro” dove approdare e persone da cui tornare, che ci facciano sentire a casa per poi cambiare davvero.

È proprio questa speranza di salvezza che i ragazzi hanno ascoltato, percepito su di sé e ritrovato nelle loro esperienze. E che in molti ha suscitato una simpatia per Pinocchio e per una serie di personaggi indimenticabili che ruotano intorno a lui, dal buon Geppetto, generoso e dal cuore d’oro, al saggio Grillo parlante, alla dolce Fatina dai capelli turchini. Per non parlare dell’orribile Mangiafuoco, di Lucignolo, compagno di sventure nel paese dei balocchi, del Gatto e la Volpe.

“Tra i personaggi che ruotano attorno a Pinocchio quello che ho scelto è il grillo parlante, perché è un personaggio che cerca sempre di aiutarlo, anche se all’inizio Pinocchio non gli dà retta. Il grillo parlante è la coscienza di Pinocchio: è un personaggio che gli sta accanto durante i momenti più difficili e non l’abbandona mai, cercando di farlo diventare finalmente un bambino per bene. Alla fine ce la fa e Pinocchio inizia persino a lavorare per aiutare il suo babbo Geppetto molto malato … riesce con i suoi insegnamenti a fargli dire di no e a non farlo cascare più nei tranelli tessuti dalle altre persone”  .

“…la mia preferita è la bambina dai capelli turchini perché è molto gentile, piena di pazienza, pronta ad esserci per Pinocchio, l’ha persino salvato quando è stato impiccato sulla quercia grande dagli assassini, il Gatto e la Volpe. Anche il Grillo parlante è uno dei miei preferiti: è la coscienza di Pinocchio, gli dà sempre buoni consigli, ma lui non l’ascolta e si caccia sempre nei guai. Anche se fa molte monellerie, rimane sempre uno di noi! “ .

Nella storia di Pinocchio c’è un personaggio che mi è piaciuto più di tutti ed è il Grillo parlante, che è la coscienza di Pinocchio, gli dice le cose giuste da fare e da non fare, però viene ucciso da Pinocchio, perché non lo vuole stare ad ascoltare. Il burattino invece si fa sempre tentare da molte cose che non deve fare, si caccia sempre nei guai e poi se ne pente. A me Pinocchio sta simpatico, perché lui, anche se fa il monello, non lo è e anche perchè in fondo al cuore è buono e gentile “

“Nella storia ci sono tanti altri personaggi che mi piacciono, i miei preferiti sono la fata che è gentilissima, piena di pazienza ed è sempre pronta a perdonare Pinocchio, l’ha aiutato in tanti momenti come quando l’ha salvato dalla quercia, a cui è stato impiccato. E mi è piaciuto molto anche il buon Geppetto che l’ha fabbricato e lo considera un figlio. Per lui ha fatto tanti sacrifici, ha perfino venduta la sua casacca per comprargli l’abbecedario. Pinocchio non gli ha obbedito molto, ma sia la fata che Geppetto sono sempre riusciti a perdonarlo. E questo Pinocchio lo sa”

E ora si profila all’orizzonte, nel mese di dicembre, uno spettacolo interattivo, durante il quale i ragazzi potranno sperimentarsi come Pinocchi e ritrovare anche loro la strada di casa. E perché no, potrebbero spingersi a mettere in scena “Le avventure di Pinocchio”, così come è accaduto in classe quarta per “Il piccolo principe”.

interventi dei bambini di quinta.