Un presepe storico perché dentro la storia

Il mensile di Cernusco Voce Amica ha pubblicato, nel numero di gennaio 2021, il bellissimo articolo sul nostro Presepe Vivente: un’edizione sicuramente inusuale, in una modalità nuova, “a distanza”, ma ugualmente molto molto suggestiva!

Un Presepe storico perché dentro la storia

COME VIVERE IL PRESEPE VIVENTE IN QUESTI NOSTRI GIORNI NEL RISPETTO DELLE NORME

Un presepe vivente storico, quest’anno, quello dell’Istituto l’Aurora. Non solo perché ci fa guardare e rivivere la Storia per eccellenza, l’Avvenimento che ha avvicinato cosi tanto Dio da renderlo per sempre riconoscibile in un volto umano: la novità, quest’anno, sta innanzitutto nel suo proprio esserci. In una situazione di emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, abbiamo rischiato di non fare il tradizionale Presepe Vivente, ma il desiderio di non lasciar cadere un gesto cosi significativo per la nostra scuola e per la città di Cernusco, ci ha fatto trovare una strada per realizzarlo comunque, grazie al prezioso sostegno dei sacerdoti della Parrocchia di Santa Maria Assunta.

E dunque, cosa ha significato vivere il Presepe quest’anno? Lo hanno compreso benissimo anche gli studenti, come Martina (terza media) che all’inizio del gesto e interpretando il pensiero di molti ci ricorda che è un anno strano, non come gli altri e le fanno eco Alice e Margherita, compagne di classe, per le quali è un Presepe da riscoprire e guardare con occhi diversi, in un tempo in cui siamo stati privati delle nostre relazioni sociali. Esattamente per questo abbiamo bisogno che quest’anno il Natale sia ancora più reale.

La sfida del Presepe Vivente per la nostra scuola è stata proprio a questo livello: perché metterci di nuovo in pista, dovendo prestare più attenzioni, rispettare più regole, garantire oltretutto certe condizioni, tanto da far entrare nella Palestina del I secolo nientemeno che mascherine chirurgiche mimetizzate sotto gli abiti?

“È il tempo in cui siamo chiamati ad accogliere ciò che ci viene dato e a crescere nel nostro coraggio creativo” ha sottolineato il Rettore, prof. Simona Albertazzi. Cosi sabato 19 dicembre abbiamo visto accadere nella Chiesa di Santa Maria Assunta qualcosa che ha mosso il cuore di tutti, grandi e piccoli. Un gesto pensato innanzitutto per chi era a casa, in collegamento sul canale della Parrocchia e su Youtube della scuola (il video è ancora disponibile, clicca qui per rivederlo) e tutti uniti nella contemplazione commossa di quel Bambino.

Anche nel I secolo, come oggi, le circostanze non erano semplici, può darsi che non ci fossero le mascherine, ma anche Giuseppe e Maria si sono dovuti sottomettere ad un decreto che li ha portati lontano da casa in un momento della loro vita in cui difficilmente si sarebbero spostati. Non è stato facile neanche trovare un posto dove alloggiare a Betlemme, lo sappiamo dai Vangeli. Eppure, né il decreto dell’imperatore, né gli intenti sanguinari di Erode hanno impedito alle loro vite di riempirsi di gioia per la nascita di quel Figlio. Dio fa proprio cosi: forse non rende più facile e comoda la vita ma dentro le nostre condizioni, qualsiasi esse siano, permette alla sua gioia di riempirci i cuori ed è capace di costruire qualcosa di nuovo laddove forse per noi non ci sarebbe nulla di cui rallegrarsi.

Quel sabato, davanti a quel Bambino e pur dietro le nostre mascherine, abbiamo vissuto l’esperienza di quella gioia, di quella novità. Il Signore anche in questo tormentato 2020 ha saputo intromettersi nelle nostre faccende ed è nato. Per noi.

“E Lui il vero protagonista della storia” ci ha ricordato il parroco, don Luciano Capra.

E la nostra storia. qualsiasi essa sia, è pervasa da questa tenerezza di Dio, che “commuove”, come ha concluso la Presidente, Letizia Sanvito. Per questo il nostro è un presepe vivente storico.

Gruppo Il Presepe – Istituto L’Aurora